ANIMALI CELEBRI: FIDO E ALTRI CANI FEDELI
La storia di Fido si può paragonare a quella di Hachiko. Stavolta siamo lontani dal Giappone perché Fido, un incrocio di Pointer inglese, nasce nel 1941 in provincia di Firenze.
Carlo Soriani lo trova ancora cucciolo e ferito in un fosso, a lato della strada, e decide di portarlo a casa. Il cagnolino si rimette in salute e tutti i giorni accompagna Carlo alla piazza centrale per prendere la corriera. Giunta la sera va a prenderlo. Il rapporto di totale fiducia si amplifica al punto che uomo e cane diventano inseparabili. In piena Seconda Guerra Mondiale, il 30 dicembre 1943, la fabbrica nella quale Carlo lavora subisce un pesante bombardamento e muoiono parecchi operai. Quella sera Fido aspetta la corriera, come sempre, ma non vede il suo padrone. Non lo rivedrà più. Ma questo lui non lo sa e ogni giorno, per quattordici anni, andrà ad aspettare fiducioso la comparsa dell'amato padrone.
Nel 1957 il sindaco di Borgo san Lorenzo, alla presenza dei cittadini e della vedova di Carlo Soriani, profondamente commossa, gli conferirà una medaglia d'oro e farà erigere un monumento.
La sua morte, avvenuta nel 1958, e la sua storia ebbero una straordinaria diffusione nazionale e Fido divenne l'esempio dell'amore incondizionato e della fedeltà. Per consentirgli di stare vicino al padrone anche dopo la morte fu sepolto all'esterno del cimitero comunale di Luco, dove riposava Soriani.
Anche altri cani hanno dimostrato una devozione commovente nei confronti dei loro amici umani. È il caso di Bobby e Shep.
Bobby, un terrier di Edimburgo nato intorno al 1855, passò quattordici anni della sua vita sulla tomba del suo padrone. Si spostava solo per andare a mangiare in un ristorante vicino al cimitero e, nei mesi invernali, dormiva nelle case dei vicini. Morì nel 1872 e, non potendo essere seppellito in terra consacrata, venne collocato sotto il ponte di Greyfriars Kirkyard, non lontano da lì. Ispirò romanzi e film.
Shep era un border collie del Montana, negli Stati Uniti. Quando il suo padrone, un pastore, venne ricoverato passò le sue giornate all'esterno dell'ospedale, accudito da una suora. Alla morte dell'uomo i parenti che abitavano, negli Stati Uniti orientali, ne reclamarono la salma e la caricarono su un treno. Il cane si ritrovò da solo e iniziò ad aspettare tenacemente che il padrone ritornasse a casa. Poggiava le zampe anteriori sui binari e si spostava solo all'arrivo del treno. Scrutava attentamente ogni passeggero e non si perdeva d'animo. Divenne una presenza fissa nella stazione di Fort Benton e, dal momento che nessuno conosceva il suo nome, lo chiamarono Shep da sheperd – pastore. Con gli anni divenne famoso. I bambini gli scrivevano lettere e gli mandavano doni. Centinaia di persone si recavano a Fort Benton solo per conoscerlo. Tentarono di adottarlo ma Shep non lo permise.
Il suo udito peggiorò e il 12 gennaio 1942 non sentì il treno che arrivava alle sue spalle. Non riuscì a ritrarsi in tempo e lo scontro fu inevitabile. La sua morte, dopo quasi sei anni di devota attesa, scosse molto la comunità e tutti gli Stati Uniti. Accanto alla sua tomba venne sistemato un obelisco che, di notte, si illuminava in modo da poter essere visto dai passeggeri dei treni in transito. Oggi la sua statua in bronzo si trova nella piazza di Fort Benton. I cittadini hanno comprato i mattoncini che compongono il basamento e i loro nomi sono stati scritti per rendere onore al loro piccolo sfortunato amico.
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