JAMES HERRIOT: UN VETERINARIO D'ALTRI TEMPI
Molti tra i nostri lettori avranno, forse, avuto il piacere di tenere tra le mani uno, o più, dei tanti libri scritti dal veterinario britannico James Herriot ( il cui vero nome era James Alfred Wight, nato nel 1916 e deceduto nel 1995).
Personalmente lo conobbi ai tempi degli studi universitari, per merito di una amica e collega di studi e, alla prima lettura, non potei che amarlo! Così come sono convinta che chiunque abbia spazio, nella sua vita e nel suo cuore, per gli animali, non possa non trovare nei suoi scritti parole e sensazioni nelle quali riconoscersi.
Ciò che di Herriot mi ha sempre incantata non sono solo i racconti relativi ai suoi pazienti ("Creature grandi e piccole" come il titolo di uno dei suoi scritti), ma anche le descrizioni dei personaggi che vivono nei bellissimi paesaggi inglesi, con la loro schiettezza e genuinità, con un sapore davvero "antico" che, personalmente, mi riporta al paese dei miei nonni.
I "miei " paesaggi non sono verdi e lussureggianti come quelli descritti da Herriot ma sicuramente popolati da allevatori che, allora come oggi, ne sanno sempre una più del veterinario e non glielo mandano a dire, campagne colonizzate da intere generazioni di cani o gatti (o entrambe le specie), serenamente conviventi con pecore e maiali, persone che si incontrano e hanno il piacere di sedersi a parlare, spesso circondati da bambini urlanti e gioiosi.
I suoi racconti sono leggeri, incantevoli e pregni di amore per la natura in tutte le sue forme ed espressioni, il che non può, nella mente del lettore, che far emergere il desiderio di un "ritorno alle origini", di un mondo che ancora possediamo ma che, troppo spesso, quasi non vediamo più.
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