COME SI SVOLGE LA SEDUTA DI PET THERAPY?
La Pet Therapy, ovvero l'affiancamento degli animali da compagnia ai tradizionali percorsi terapeutici, sta assistendo ad una crescita esponenziale, sono sempre più numerose le strutture pubbliche e private, le associazioni che offrono questa possibilità tra i propri servizi.
A fronte però di questo incremento di richiesta e offerta si accompagna una forte carenza normativa, se, infatti, da un lato crescono i corsi e le “specializzazioni”, i congressi, il materiale didattico che permette di accrescere il proprio bagaglio conoscitivo in questo settore, dall'altro la legislazione prevede solo delle indicazioni, delle linee guida, come “Carta Modena” da seguire. Ma la realtà, purtroppo, resta quella che “chiunque possa prendere un cane e fare pet therapy”, addirittura sussiste il pensiero comune “ho adottato un cane e così mio figlio fa pet therapy”.
Sebbene la normativa tardi ad adeguarsi va detto che la pet therapy – Terapia Assistita dagli Animali – è una terapia vera e propria e, come tale, va effettuata da professionisti preparati, ha delle indicazioni, delle prescrizioni, una sua strutturazione precisa. Solo se svolta da professionisti preparati può sviluppare tutto il proprio potenziale risultando in un concreto beneficio per il fruitore.
A far terapia non è l'animale di per sé, non basta la sua sola presenza, è il team operativo, il binomio operatore-pet che guida la seduta, favorisce l'instaurarsi di una relazione proficua tra paziente ed animale, osserva e costantemente indirizza tale relazione a decretare l'utilità ed il successo della terapia.
Pertanto l'intera attività è preparata e programmata attraverso un'analisi svolta da un team di professionisti che comprende Medici, Psicologi, Veterinari, esperti di scienze comportamentali umane ed animali, che analizza le problematiche del paziente, stabilisce un percorso terapeutico, valuta dove l'intervento della relazione con l'animale possa rivelarsi strategico, prepara la seduta, si riunisce periodicamente per valutare il lavoro svolto ed i risultati conseguiti.
La seduta diventa quindi la parte pratica di tale processo e si compone di una serie predeterminata di fasi – introduzione, attività con l'animale, commiato e preparazione all'incontro successivo - durante le quali vengono proposte attività precedentemente studiate in funzione delle esigenze di quello specifico paziente e del suo personale percorso. Anche l'eventuale “improvvisazione”, necessaria per lasciare un certo grado di spontaneità, viene prevista e studiata.
Se, da un lato, al mancanza di tale normativa, non tutela né i professionisti né i consumatori, e c'è da augurarsi che tale vuoto normativo venga presto colmato, dall'altro va sottolineato l'impegno e la professionalità di chi “pur non essendo costretto” prende comunque con serietà il proprio lavoro e si prepara adeguatamente impiegando il proprio tempo e le proprie risorse per svolgerlo al meglio nel rispetto della propria etica e dei pazienti.
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