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Il Prurito
Il prurito è definito come uno stimolo che induce a grattarsi ed assume significato patologico quando diventa persistente e/o diffuso.
Può essere provocato da diversi fattori, non sempre individuabili e, per questo motivo, la diagnosi procede sempre per esclusione.
Anzitutto è bene seguire alcune norme di base: evitare i lavaggi troppo frequenti (l'ideale sarebbe una volta ogni 6 mesi…), comunque non più spesso di una volta al mese; mettere regolarmente l'antiparassitario, anche in inverno, ogni 25 giorni circa. A questo scopo meglio scegliere i prodotti spot on perché, rispetto a collari e spray, si diffondono in maniera più uniforme. Seguire un'alimentazione adeguata ed evitare “strappi alla regola”!
Un altro fattore da tenere presente è che esistono alcune razze in cui vi è una maggiore predisposizione ai processi infiammatori ed allergici della cute, Boxer, Pastore Tedesco, Sharpei, per fare giusto qualche esempio.
Vediamo adesso quali sono le cause principali del prurito:
- Presenza di ectoparassiti, ovvero di parassiti esterni: pulci, zecche, pidocchi, acari (i responsabili delle varie forme di rogna)
- Azione di batteri e funghi che possono agire sia come cause primarie, sia come agenti complicanti, ovvero andare ad agire su una lesione già esistente. Tra i batteri il più comune (ma non l'unico!) è lo Staphilococco, tra i funghi la Malassezia
- Fattori introdotti con gli alimenti che possono essere causa sia di allergie che di intolleranze. Le due forme non sono distinguibili tra loro dai soli segni clinici
- Fattori ambientali: pollini, acari della polvere, agenti irritanti (detersivi o altri prodotti chimici), erbe infestanti
I vari fattori che abbiamo elencato possono provocare lesioni diverse, dal solo prurito fino a lesioni cutanee di vario aspetto che possono essere più o meno circoscritte: aree alopeciche (ovvero prive di pelo), croste, papule, pustole, forfora ecc. A complicare l'aspetto possono poi intervenire altre cause, come le lesioni che l'animale stesso si provoca grattando o morsicando la parte, oppure infezioni batteriche o fungine che si impiantano sull'area lesionata.
Data la molteplicità di agenti e la variabilità dei sintomi, il Medico Veterinario, per poter arrivare alla diagnosi, ha necessità di visitare l'animale (non bastano descrizioni e fotografie!) perchè ha bisogno di valutare (con quello che viene definito, non per niente! Occhio clinico) la localizzazione delle lesioni, il loro aspetto, la loro diffusione, la loro temperatura, nonché l'odore!! (per questo motivo è bene non somministrare alcun trattamento, né locale, né generale, prima che l'animale sia stato visitato. Provvederà poi ad effettuare una serie di prelievi di materiale (pelo, cellule cutanee) che, in parte, analizzerà col microscopio ed, in parte, necessiteranno di esami più lunghi ed approfondite, colture ad esempio.
Potrà poi dare alcune direttive sull'alimentazione, l'area in cui l'animale vive, la somministrazione di antiparassitari e, naturalmente, una volta accertata la causa, somministrerà una terapia specifica.
Quando, nonostante tutte le indagini, non è possibile individuare la causa scatenante si emetterà la diagnosi di dermatite atopica (dal greco: senza causa) e si ricorrerà ad una terapia sintomatica, volta ad attenuare i sintomi.
Ps solo una piccola nota di chi ha lavorato per tanti anni in pronto soccorso: per quanto fastidioso, il prurito non è un urgenza!! Pertanto non chiamate e non fate visita al Veterinario nel cuore della notte!!! Risparmierete a lui una levataccia e a voi una parcella salata!!
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