CURIOSITA' DAL MONDO ANIMALE: I GATTI DA BIBLIOTECA



Dove ci sono dei libri dovrebbe esserci un gatto. Questa associazione può sembrare strana ma la storia insegna che la presenza di uno o più gatti in biblioteca scongiurava danni al patrimonio librario dovuti a incursioni di topi famelici. Il gatto, dunque, era previsto per legge. Oggi i sofisticati sistemi delle moderne biblioteche sorvegliano costantemente la salute dei libri e il gatto bibliofilo si può aggirare per le sale di lettura senza dover mettere a punto assalti bellicosi.

Sono stati registrati, nel mondo, 809 gatti da biblioteca; 664 solo negli Stati Uniti e 7 in Italia. Si passa dai gatti neri della Croazia al gatto delle scuole elementari di una cittadina dell'Alaska (1965), dalla piccola colonia di gatti in una biblioteca di Los Angeles alla gatta bianca e nera di San Pietroburgo, dal gatto arancione islandese all'australiano tigrato senza un occhio.
Presenze discrete che sonnecchiano su una poltrona o sulla tastiera di un computer, tra i libri impilati o sulle ginocchia dei lettori. I più esuberanti si abbandonano, senza ritegno, alle carezze. Altri sfilano per i corridoi per controllare se tutto è in ordine e, al momento opportuno, cercano una scatola abbastanza capiente per un meritato sonnellino. Ricoprono il ruolo di uscieri e accolgono i visitatori all'ingresso scortandoli nelle varie postazioni, donano momenti di calma e pace interiore oppure trasformano le pause in divertenti distrazioni.

Il più famoso è Dewey. Venne trovato da Vicki Myron, la responsabile della biblioteca di Spencer (Iowa), nella cassetta per la restituzione dei libri. Era una fredda giornata del gennaio 1988 e il gattino dall'arruffato pelo rosso aveva solo poche settimane. Divenne immediatamente e a tutti gli effetti un membro dello staff. Il suo nome, che deriva dal fondatore del sistema di classificazione bibliografica, non poteva essere più azzeccato. Dewey riuscì a conquistare tutta la cittadina. La biblioteca si trasformò in un punto d'incontro, la gente iniziò a leggere sempre di più e vide in quel gatto una soluzione allo stress quotidiano. Quando morì, per un tumore allo stomaco, aveva quasi 19 anni e il suo necrologio comparì in 200 giornali sparsi in tutto il mondo. Dewey vanta libri e film sulla sua storia fantastica e sull'impatto che esercitò in una città di provincia che non si sarebbe mai aspettata una notorietà del genere.
Anche l'Italia ha i suoi piccoli aiutanti. Il più celebre comparve nel 2001, è bianco e nero, ha un collare con campanellino e gli occhi curiosi. Si chiama Berio, come la biblioteca di Genova che lo ospita, o meglio, ospitava perché, dopo un'assenza prolungata nel 2007 che coinvolse stampa e televisione e conclusa positivamente, Berio è scomparso nuovamente e ormai da troppo tempo.

Si devono ricordare anche Piedone, tigrato assunto a Colle di Val d'Elsa e i suoi colleghi Slimmy deceduto nel 1997 e Micia Mucia deceduta nel 2005; Micia che “lavora” al Dipartimento di Fisica dell'Università di Padova; Pedalino frequenta il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali di Roma; mentre Prunella, era in forze alla Facoltà di Architettura di Torino e non c'è più dal 2002.
Un piccolo determinato esercito di code e vibrisse vive in simbiosi con uomini e libri dimostrando che anche in un luogo apparentemente serioso come una biblioteca può nascondersi un meraviglioso e inaspettato universo.

http://www.ironfrog.com/librarycatsmap/europe.html


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